Per anni si è discusso se fosse più opportuno pronunciare il termine latino ma reimportato dall’inglese "media" oppure "midia".
Alla fine ha prevalso quest’ultima versione, rafforzata dal fatto che gli antichi romani quando parlavano di media certo non pensavano ai mezzi di comunicazione di massa (i mass-media, appunto). Però la J ("i lunga", la chiamavamo a scuola) è una lettera che è stata latina millenni prima di diventare inglese.
E che i latini pronunciavano "i": ricordo un compagno di elementari che faceva il tifo per la "Giuventus", ma veniva irriso e preso in giro da tutti quanti.
E con lo stesso malcelato scherno dovremmo irridere quei professionisti, giornalistuocoli o capetti aziendali che hanno cominciato a pronunciare "giunior", all’inglese, il latino junior, o peggio ancora con accento degno di Oxford si definisco "sinior" (pronuncia inglese del latino senior). Anni di corsi serali per cercare di recuperare la loro cronica ignoranza della lingua di Albione li ha portati a imparare questo, un paio di parole pronunciate male.
Che jella. Anzi, che "giella", oh yeah
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Il pesce monnezza
Un paio di volte, l’ammetto, l’ho mangiato. Così, per cambiare, per non mangiare sempre carne.
Magari era un venerdì di quaresima, magari non avevo voglia del solito tacchino.
Ho mangiato il pangasio, il pesce-monnezza. Non a casa mia, ci mancherebbe; al self-service, durante la pausa pranzo. Immaginavo che lo proponessero perché a buon mercato, ma pensavo si trattasse di pesce d’allevamento non troppo pregiato ma neanche così male.
Il sapore non era cattivo, per carità si dimentica dopo pochi minuti, ma d’altronde mangiare in un sel-service in pausa pranzo non è certo in generale un’esperienza memorabile. Oggi una collega mi ha fatto notare che non solo non è prelibato, il pangasio, ma se mangiassi un vecchio paio di ciabatte arrosto della guardia giurata della coop probabilmente farei meglio.
Vive nei fiumi più inquinati nel mondo, sguazza nel fango di cui mantiene il sapore (ma in mensa anche i tortellini sanno di fango a volte, per cui), viene trattato chimicamente per non spappolarsi e non ha alcun valore nutritivo. Praticamente è fatto di grasso e mer%a.
Mizzica.
L’ho mangiato un paio di volte, sono ancora vivo, ma quando verrà il mio giorno, spero il più tardi possibile, so già che un po’ sarà anche colpa di quel pesce monnezza che ho ingoiato con troppa leggerezza…
PS Se volete documentarvi, basta cercare "pangasio" su google…
Piccoli geni
Uno dei problemi del giovane papà è quello del confronto con i suoi simili, cioè con gli altri giovani babbi.
Il nostro infatti è diviso tra la naturale tendenza all’onestà, e la tentazione di rispondere per le rime all’amico che spiega che suo figlio parla correntemente tre lingue. A due anni.
Ecco un paio di risposte che il giovane papà può dare all’occorrenza.
"Mio figlio già mi sorride quando mi guarda"
"Guarda che sono movimenti intestinali"
"Mio figlio ha lo sguardo pensieroso, si vede che è intelligente"
"Che sia intelligente non lo so, ma lo sguardo è dovuto al fatto che ad un mese vede solo ombre"
"Mio figlio agita le braccia per attirare l’attenzione"
"Può darsi. Ma non sa ancora che sono sue, quelle braccia"
"Mio figlio si guarda intorno con curiosità"
"Stavolta hai ragione. Si guarda intorno e cerca la porta"