Si sente parlare di calcio scommesse, truffe, raggiri, arbitri corrotti, sport venduto alle esigenze di marketing, e allora la parte razionale che è in te ti fa dire ma basta, cambiamo passione. Dedichiamoci a qualche sport che sa di internazionale, che so l’hockey, o di raffinato, tipo la scherma. Poi però l’hockey lo praticano in 4 nazioni e ti ricordi che Montano è un campione di scherma ed è raffinato come una pizza tonno e cipolle. Allora dedichiamoci all’arte, si bello ma chi ce li ha soldi per viaggiare? I documentari televisivi non rendono neanche il 5%. Allora sia il bricolage, mio Dio la vite autofilettante no, o il giardinaggio. Insomma, ci provi a trovarti un altro motivo stupido per sentirti felice per qualche ora almeno. Poi il Taranto batte il Melfi 2-0 e ribalta l’1-3 dell’andata, e ti trovi solo in casa a gridare come uno scemo infilando una serie di insulti gratuiti contro i lucani. E tutto questo solo attraverso il televideo: pagherei qualunque cosa per vedere il Taranto in tivù, ma la pay-tv è prerogativa dei grandi club. Quella delle truffe, dei raggiri e del marketing.
Meglio l’infantile gioia di un umile aggiornamento del televideo, aspettando la finale.
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Calcio sempre e comunque?
In questi giorni ho letto della protesta degli operatori dello spettacolo contro lo spostamento delle partite di calcio di serie B al sabato. La lega, infatti, sempre più avida di denaro, ha deciso di spostare le partite al sabato per “spalmare il prodotto” e vendere più cari i diritti. Di questo passo, tutte le partite verranno giocate una dietro l’altra, in modo che il pollastro con pay-tv abbia modo di pagare da lunedì a domenica, orario continuato. Gli operatori di cinema e teatri temono che la serie B al sabato possa diminuire i loro introiti, che tradizionalmente si concentravano nel sabato sera. Può darsi, come può darsi che il calcio il venerdì sera danneggi le discoteche, quello alla domenica riduca i ricavi delle pizzerie e quello del lunedì stia sulle scatole ai vigili urbani che almeno quel giorno non avevano problemi. Oppure può darsi che a furia di spalmare, il prodotto perda sapore: e allora gli ex-tifosi come il sottoscritto torneranno in pizzeria, al cinema e al teatro perché di calcio non ne possono più.