Una ricerca inglese ha monitorato i movimenti di migliaia di ignari cittadini osservando la posizione dei loro cellulari.
Grandi calcolatori in opera, algoritmi evoluti applicati e scienziati a studiare enormi moli di dati. Risultato: facciamo quasi sempre le stesse strade. Ufficio, casa, poi qualche volta casa di amici, parenti. Stupore e soddisfazione tra i cervelloni per la straordinaria scoperta, che certifica il fatto che uno che abita a Pavia e lavora a Milano non passa mai, ma dico mai, da Bergamo. Così come un romano che abita a Tor Vergata e monotamente si dirige verso l’ufficio in centro senza mai provare l’ebbrezza alternativa di passare da Rieti.
Si potrà obiettare: prima di questa ricerca, dire che facciamo sempre le stesse strade era un’opinione, adesso è un fatto documentato. Bene.
Mi aspetto allora che gli scienziati documentino con migliaia di interviste e focus group che è più comodo stare in poltrona che in piedi e uno studio etnografico che dimostri senza dubbio alcuno che farsi il bidè è più piacevole se l’acqua è tiepida.
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Sommersi da un mare di ipocrisia
Presunte associazioni di teleutenti chiedono a gran voce che Miss Italia sia squalificata e punita per aver posato l’anno prima insossando solo capi di biancheria. Che vergogna, che scandalo. Già, perchè stare una settimana in bikini davanti ai teledementi che scommettono su chi vince invece è un modo dignitoso di fare carriera.
Mezza Italia dà dell’incompetente al ministro dell’economia, se poi quello stufo molla tutto e se va, apriti cielo, grande preoccupazione e sgomento. Nessuno che dica evviva, c’è evidentemente ancora qualcuno in Italia a non avere il sedere incollato a vita alla poltrona.
Mentre in Sicilia si continua a morire per interventi di routine, un’equipe italiana esegue per la prima volta un trapianto di cellule staminali per sconfiggere il diabete, sembra per ora con successo: piccola nota, i medici lavorano da anni a Miami. A nessuno viene il dubbio che i medici italiani sono bravi, ma chi destina i fondi alla sanità un po’ meno. Ma allora, sono io che sono impazzito, che tutto a un tratto ho un rigurgito di populismo, o stiamo affondando in un mare tempestoso di stucchevoli comportamenti ipocriti?