La colpa di principale di Lorena Lusetti, l’autrice de “L’ombra della stella”, è di chiamarsi Lorena Lusetti e ambientare i suoi romanzi in Emilia. Se si chiamasse, per dire, Melissa Writerspoon o Caroline Megarath (due nomi che mi sono inventato al momento e spero non esistano davvero) probabilmente avrebbe maggior successo.
Si perché se esistesse un “The star shadow” di qualche autore americano ambientato a Spanish Harlem sarebbe sicuramente un best seller. Ma magari lo sarà comunque, perché questo romanzo noir si muove rispettando i canoni del genere ma stupisce il lettore non tanto con i colpi di scena che pure ci sono quanto con le pennellate di vita quotidiana e familiare che meno di frequente sono abituati a conoscere i lettori delle storie di Marlowe. Con la protagonista, provetta investigatrice privata, che si deve destreggiare da sfruttatori di prostitute, figli che non mangiano la pizza scongelata e tranquille carriere aziendali improvvisamente troncate.
Il contesto sociale disgregato e cupo occupa spazi importanti nella storia raccontando una Bologna grigia e degradata, terribilmente vera. E non è che la provincia se la passi meglio. Nella scena a mio modo di vedere di maggiore impatto del romanzo per pathos e caratterizzazione drammatica alla protagonista che chiede disperatamente aiuto e un telefono in una periferia anonima e nebbiosa rispondono gettando delle monetine dalla finestra.
A questo, siamo arrivati? Forse anche peggio.
Ma non saprete altro da me, se volete scoprirne di più dovrete leggere “L’Ombra della Stella” di Lorenza Lusetti, edito da Damster. Fortemente sconsigliato agli onesti padri di famiglia magari un po’ ansiosi.
122: sono le copie vendute in circa un anno (uscì a dicembre 2009) dal mio romanzo “Ballata in sud minore”. Ovviamente sembrano pochissime, se si pensa alle tirature dei best-seller più noti, ma in realtà sono un buon risultato, se si considera che in media in Italia ogni romanzo vende 200 copie. E stiamo parlando di romanzi distribuiti, che si possono trovare, almeno per qualche giorno, tra gli scaffali delle librerie. Onore questo che il mio terzo lavoro non ha potuto avere, visto che le copie sono state vendute in larga parte tramite internet e nel corso di un paio di presentazioni fatte.
A questo punto speriamo di superare il traguardo delle 200 copie che ci farebbe rientrare in media, anche se sembra oggettivamente abbastanza irragiungibile. Nel frattempo, spero che qualcuno dei 122 acquirenti voglia inviarmi il suo parere sul romanzo, o pubblicarlo direttamente tra i commenti. Alcuni lo hanno già fatto. Perché a me interessano molto più i lettori degli acquirenti…
Dopo due anni di blog, ho pensato sia arrivato il momento di cominciare a tirare le somme. Non è stanchezza, solo voglia di condividere un po’ di dati, tanto per capire se li condividete. La tabella qui sotto mostra il numero di articoli pubblicati, le letture e il loro gradimento, che altro non è che il numero medio di letture per gli articoli di quella sezione. Il dato è un po’ falsato dal fatto che ho aggiunto via via nuove sezioni, e che gli articoli “redazionali” sono quelli di servizio, per cui più letti. Ma qualche spunto può essere comunque tratto: per esempio non vi piace lo sport e non vi piacciono le mie notizie a uecchio, mentre invece apprezzate molto che si parli di donne, linguaggio e televisione.
Uhm… Potrei dedicare il blog alla comunicazione linguistica delle veline, che ne dite?