Nel centrosinistra si dicono soddisfatti della sconfitta elettorale: il messaggio in sintesi è che sì, è stata una mazzata, ma poteva andare peggio. Certo anche Napoleone era ancora vivo dopo Waterloo e a Roma la vita continuò anche dopo il sacco dei Vandali, ma insomma, mi sembra curioso come atteggiamento. Il sindaco di Verona in carica ha perso contro un leghista che ha superato il 60%: se i politologhi del centrosinistra dicono che se l’aspettavano, mi domando cosa sia successo in questi anni nella città scaligera per meritare un tracollo simile.
La mia impressione è che la mazzata l’abbia presa soprattutto il nascente partito democratico. Da un anno infatti i leader di quest’area non fanno che parlare di liberalizzazione del mercato, necessità della presenza militare in Afganistan, rilancio dell’imprenditoria. Argomenti seri, ma fino a prova contraria, più vicini a Smith che a Keynes, più a Reagan che a Kennedy.
Tanto vale votare allora la destra vera, devono avere pensato in tanti, se l’alternativa è una destra finta. Senza contare che il risanamento lo stanno pagando i soliti contribuenti che si sono visti anche peggiorare enormemente la vita in città da un indulto che per liberare quattro amici ha messo in libertà migliaia di criminali.
Non è un voto politico, ma amministrativo, rispondono. Contenti loro. Come dire: non abbiamo ricevuto una bastonata in testa, ma tra le gambe. C’è una bella differenza, poteva anche andare peggio.
Contenti loro, ripeto: anche perché se non si danno una mossa, la bastonata in testa prima o poi arriva.