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Siccità a Taranto

Da anni fanalino di coda di quasi tutte le classifiche stilate dai giornali (su economia, ambiente, benessere degli abitanti) la mia povera Taranto si conquista ancora una volta la scena dei telegiornali per un episodio che sembra appartenere ad altri tempi, altri spazi: manca l’acqua.
Io però ancora mi ricordo, da bambino, quando mia madre riempiva la vasca da bagno per le emergenze, perché sapeva che l’acqua sarebbe stata raziocinata. Facevano così tutti, e accumulavano sempre più acqua di quanto non servisse, con il risultato che anziché risparmiare si sprecava. Me lo ricordo quel rispetto quasi sacrale nei confronti dell’acqua (e ancora si beveva acqua del rubinetto, la follia dell’acqua in plastica non era ancora dilagata), mi ricordo i rimproveri quando lasciavo gocciolare il rubinetto o addirittura l’invito ad usare lo scarico solo quando necessario. Altri tempi? Temo di no. Quello non era il passato. Quello è il futuro. Dobbiamo ricominciare a rispettare la fonte della vita. Non dico di non farci la doccia, che mi sembra eccessivo. Ma almeno non facciamola scorrere quando ci facciamo la barba o ci laviamo i denti. E soprattutto consumiamo un po’ meno bibite gassate: servono quantità enormi di acqua per produrle.
E manco tolgono la sete…

Precariato o tasse?

Come si fa a discernere qualcosa nella campagna elettorale fatta di insulti, comparsate nei programmi sportivi e di cucina e amenità varie? Semplice. Si guardano i cartelloni pubblicitari. Che novità, starete pensando. E invece una novità c’è: i due poli hanno cominciato a fare pubblicità comparativa, e per cui si può capire quello che farà tizio vedendo cosa di lui dice caio. La sinistra dice: oggi precariato domani lavoro. Oggi leggi su misura, domani riforma. Segno che nel programma del centro destra c’è un aumento delle forme di lavoro “flessibili”, per usare un eufemismo, più le solite leggine per ad personam. La destra afferma: “Tassare i tuoi risparmi? NO grazie”. “Fermiamo le grandi opere? no, grazie”. Segno che evidentemente ci sono buone ragioni per pensare che il centrosinistra aumenterà le tasse e fermerà le grandi opere. Certo non è una bella prospettiva, ma temo sia il modo più realistico per capire che cosa ci tocca aspettare. A meno che non decidano una volta per tutte di trasmettere direttamente le intercettazioni anziché questi inutili dibattiti televisivi, così forse finalmente ne capiremo di più…