Parlare male di Fastweb è abbastanza facile: chiami l’192 192 e dopo pochi secondi una voce simpatica ti dice che tutto è economico, magnifico, strepitoso e che sì, hai capito bene, andrà proprio così. Poi diventi cliente, chiami l’192 193 e dopo venti minuti una voce stanca ti dice che no, non avevi capito bene, ci deve essere stato un errore, forse non l’hai letto la clausola 12465 bis, ecco il contratto lo dice chiaramente, non è così economico, non è così strepitoso, non andrà come ti aspettavi.
Probabilmente succede anche con gli altri operatori. Però oggi di Fastweb voglio parlare bene, perché la loro tv ha finalmente proposto un servizio intelligente, utile, una "killer application", come si dice in gergo: un’idea il cui rapporto costi benefici determina il successo di una tecnologia. Si tratta di Replay-TV: hai possibilità di accedere agli ultimi tre giorni della programmazione Rai, Mediaset e La 7-MTV, comodamente da telecomando.
Senza aver programmato nulla, senza aver registrato nulla: semplicemente, ti puoi tranquillamente vedere i Simpsons che hanno trasmesso mentre eri in palestra il sabato pomeriggio. O quel film che hanno dato su Rai Tre alle quattro del mattino. Ognuno ha poi i suoi gusti, ma si tratta della prima vera applicazione della tv a pagamento che mi conquista. Calcio, cinema, eventi a pagamento, tutta roba interessante che non mi ha conquistato. Ma la possibilità di rivedere quelle tre trasmissioni che mi interessano quando voglio mi ha convinto.
Unica grossa pecca attuale: il limite dei tre giorni, che spero porteranno a sette, dal momento che come me immagino che in tanti siano interessati a vedere nel weekend quello che non hanno visto in settimana. Quasi quasi chiamo l’192 192, una ragazza gentile mi dirà che sono disponibili non 7 ma 77 giorni registrati.
Lo so che è falso, ma in fondo questi numeri servono solo a farci sognare…
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La tv del cavo
La mia generazione di studenti di comunicazione (metà anni novanta, praticamente i primi) è cresciuta nel mito della televisione a pagamento, presentata da alcuni ricercatori come la panacea per tutti i mali della squallida televisione generalista. La televisione a pagamento avrebbe portato cultura, documentari, film d’autore nelle case degli italiani. In particolare, era la tv via cavo il mito di una decina di anni fa: libera da concessioni pubbliche, avrebbe rappresentato la chiave di volta per l’evelouzione della televisione tematica. Ebbene, a parte il fatto che la tv a pagamento ci ha sommersi di calcio, porno e filmoni hollywoodiani (con delle ottime eccezioni tra i bouquet di Sky), la tv via cavo, di cui sono un utente via Fastweb, si è rivelata un’autentica delusione. Come si fanno a chiedere 6 euro 6 per una prima visione? 6 euro, quando acquistare un dvd ne costa una 10, noleggiarlo 3 (anche 1,80 per 6 ore)? 6 euro, quando il digitale terrestre Mediaset presenta delle alternative valide a 4 euro? E Rai Click? Anche qui, una buona idea, quella di accedere allo sterminato archivio Rai per rivedere con piacere, per esempio, Indietro Tutta. Peccato che anche qui i prezzi siano follia pura. Davvero, questi signori dimostrano di non averci capito un cavo di concorrenza: pensano che dopo aver piazzato un cavo e una videostation in casa di un cliente, questi debba necessariamente fruire dei servizi. Un poì come i vecchi monopolisti: portiamogli la corrente, poi vedrete che consumerà. Consumare, si consuma. Peccato che il cavo serva solo a telefonare…