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Novità dalla Fiat…

  1. Dopo la vittoria al referendum, la Fiat sta preparando gli investimenti che erano stati promessi. Sono già partiti gli ordinativi di catene, fruste e pungoli, anche se non è ancora chiara la loro funzione organizzativa.
  2. Con il nuovo contratto i lavoratori della Fiat potranno lavorare di più e produrre più alacremente. L’importante è non fargli sapere che stanno fabbricando Stilo, Idea o Croma

Grande vittoria!

Non è per vantarmi, ma quando si tratta di freddure un po’ ciniche so il fatto mio. E quindi ho partecipato af un simpatico gioco proposto da un amico, Nevio, sul suo blog che vi invito a visitare: www.neviomanente.com. E insomma, ho vinto con la battuta che non vi anticipo, se volete dovete andare a leggervela sul suo blog. Il difficile adesso sarà tenere a bada quella parte un po’ narcisistica di me che ringalluzzita dal premio non fa che propormi battutine e freddure anche quando magari dovrei pensare ad altro…
Magari qualcuna la proporrò anche qui, ora no perché a caldo mi vengono certe schifezze…

C’? chi vota per te

In una memorabile scena del Gattopardo, il principe di Salina non riesce a partecipare dell’entusiasmo per la vittoria della repubblica al referendum . Non solo perchè è un principe, perché è un mondo che muore, perché vede i trasformisti saltare sul carro del vincitore.

Il principe è amareggiato perchè la repubblica nel suo seggio ottiene l’unanimità, mentre lui sa bene che qualcuno che ha votato per la monarchia c’è. Sembra un broglio talmente grossolano da apparire forzatamente letterario. Anche i ladri sanno bene che è opportuno non rubare tutte le banconote per lasciare alla vittima il dubbio di non essere stato davvero derubato. Eppure la realtà supera la fantasia, e l’ultima tornata elettorale racconta di moltissimi candidati consiglieri fermi a quota zero. Non li ha votati nessuno, neppure la mamma, neppure loro stessi? Difficile da credere.
Soprattutto quando c’è
(vedi articolo di repubblica) http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/amministrative1/brogli-palermo/brogli-palermo.html chi afferma di non aver potuto votare semplicemente perché al seggio gli hanno spiegato che c’era già stato chi aveva votato per lui.
In futuro non dovremo più preoccuparci, dunque, di tessere elettorali, schede, file, documenti. C’è già chi vota per noi.
Speriamo voti bene.

Ci siamo tutti?

votazioneAvevo previsto la vittoria del centrosinistra, posso dire di aver avuto ragione, anche se in tutta sincerità mi aspettavo 3-4 punti di scarto perché non credevo possibile che più dell’80% della popolazione andasse a votare. Ma questo è un bene, perché l’astensione, checchè ne pensino certi strateghi da referendum, non è mai un buon segno. Non è un buon segno neanche che la maggioranza al senato del centrosinistra sia praticamente nulla: 3 senatori di scarto significa che basta un’influenza non bipartizan per mettere il governo sotto. Difficile durare 5 anni con questi numeri.
Un aspetto positivo tuttavia c’è: l’assenteismo dei senatori diventerà pesantissimo, in queste condizioni, per cui certi politicanti abituati a passare più tempo in televisione che nelle aule di Palazzo Madama dovranno necessariamente cambiare abitudine.
Certo, con ogni probabilità nel giro di pochi mesi si formerà prima il gruppo misto e poi qualche travaso di centristi che salteranno da destra a sinistra, come da abitudine nel nostro paese. Ma come insegnava Beccaria, i pentiti sono comunque dei traditori, per cui meglio non fidarsi troppo. Altro che pianisti: se il centrosinistra vuole reggere, bisognerà che di tanto in tanto riesca a far votare a favore anche i senatori assenti tra gli avversari, e sperare che Ciampi non venga rieletto.
Un senatore a vita in più nelle proprie fila, con questi numeri, può tornare utile…

Scusatemi, ma io sono contento

All’inizio non mi sono sbilanciato. Avevo deciso di mantenere un aplomb dignitoso, godermi la partita senza farmi coinvolgere troppo. Il primo gol è arrivato che guardavo Ferrara su La7, ma mi ha fatto presagire una serata di gloria per il Milan. Per il resto del primo tempo i rossoneri hanno dominato, e in concomitanza le telecamere di Mediaset hanno cominciato a ghermire, carezzare, solleticare il padrone. A quel punto mi sono innervosito. Battutine da pianobar e sorrisi dispensati magnanimamente hanno cominciato a ronzarmi in testa, l’antipatia è cresciuta man mano che cresceva il potere rossonero. Sul 3-0 una possibile settimana trionfalistica del padrone sembrava inevitabile, e allora anch’io mi sono fatto prendere dal conflitto di interessi. Non è colpa mia se il padrone del Milan è il padrone delle televisioni che lo inquadrano sorridente e ed anche il primo ministro: non sono stato io a mischiare per primo calcio e politica. Ma se lui può gridare Forza Italia facendone un partito, io posso gridare forza Liverpool, entusiasmarmi per una rimonta imprevista, gridare di autentica gioia al pareggio, commuovermi quasi per la vittoria. Mi aspetto le vostre obiezioni, amici milanisti: siamo italiani, l’amor di patria, bla bla. Vero. Mi dispiace. Ma il calcio non è razionale, il calcio è infantile. Da una parte c’era la squadra del padrone, dall’altra una squadra operaia (nel gioco e nello sile). Si fosse trattato del Chelesea, per dire, sarei stato più imparziale. Ma vedere dei reds portare via la coppa al padrone, amici milanisti perdonate il mio infantilismo, è stata una goduria…
PS Sapete perché il Milan ha perso? Perché nel Liverpool non c’era nessun Rutelli…