Il giovane papà sa che la prova del mare sarà una delle più faticose che sarà chiamato a compiere.
D’altronde ha avuto tutto l’inverno per temprarsi, prepararsi, allenarsi. Tanto per cominciare liberiamo il campo da vecchie abitudini da marito in ferie: niente giornale la mattina, colazione sì ma di fretta, toilette limitata al minimo indispensabile che il bagno serve.
Poi si parte, e si lasciano a casa libri da leggere sotto l’ombrellone, radio, enigmistica.
Non servono.
Non più.
Sostituiti da braccioli, salvagente con mutandina, salvagente senza mutandina, formina, formina di animale, formina di fiore, paletta destra, paletta sinistra, secchiello, secchiello d’emergenza, barile di crema solare, merenda, cappellino, cambio. L’elenco è incompleto, diciamo che qui ne è stato riportato un dieci per cento scarso. E poi sedie (il papà ha sempre usufruito di una semplice asciugamano, la stessa con la quale si asciugava, ma per i figli la sedia e la stuoia sono il minimo), palloni, borse grandi più o meno quanto quelle degli scalatori del K2.
Il papà si carica volentieri come un mulo e si avvia ansimante alla spiaggia, e non sa ancora che quella sarà la parte migliore della giornata al mare.