Barbapapà – anni 70 – era un vero capofamiglia rispettato. Papà Pig – anni 2000 – è un imbecille deriso da tutti i familiari. Nella rappresentazione della figura paterna nei cartoni c’é la chiave per comprendere il declino dell’impero culturale occidentale.
A Fiabilandia con la famiglia. Nel castello di Mago Merlino giurerei di aver visto Alfano che gridava “pacificazioneeeee!”Infatti siamo usciti terrorizzati sia io che mia figlia.
Ho la casa talmente in disordine che stanno appassendo anche i fiori di plastica.
Papà, ma se diamo i miei giocattoli ai poveri poi divento povera io… Mia figlia ha un futuro da dirigente del PD.
Cinema? Sono un papà io, non guardo i film. Leggo le trame.
Dopo il ritorno di Fiona ed Hello Kitty, che sono ormai habitué, quest’anno fanno il loro ingresso nel presepe Peppa e Peppo (Peppo è George, Serena non riesce a chiamarlo così)
Sono le tre del mattino.
Uno sguardo femminile mi fissa ai piedi del letto, la sagoma nell’oscurità appena accennata, il movimento incerto. Una mano si muove verso di me.
Poi si tradisce:
– Papà, e il ciuccio?
Un parco senza bambini è come una pentola senza maccheroni. Però ogni tanto fa bene rinunciare ai carboidrati.
Aspetto da un momento all’altro che un ispettore dell’Onu bussi alla mia porta e mi chieda di analizzare un pannolino di mia figlia.
Dopo due ore di Peppa Pig anche Mr Bean sembra Kubrick.
Giuro che il prossimo mio mini pony, kitty club o quello che è che trovo in giro lo decapito con lo schiaccianoci.
Non è il fatto che la piccola abbia di nuovo nascosto il dentifricio a darti fastidio. É il dover chiudere la giornata lavandoti i denti con il dentifricio della grande che sa di marmellata di Big Bagol che proprio non si affronta…
Umiliato 32 a 16 dalla primogenita nel memory delle principesse. A mio discapito c’è da dire che non ho ancora capito la differenza tra Cenerentola, la Bella addormentata nel bosco (che è sempre Bella ma non è quella della Bestia) e la Sirenetta quando è in abiti civili.
A quindici mesi suonati nel sorriso di Serena è spuntata la prima sagoma di un dentino. “Vigliacco, l’hai fatto per la diaria” hanno commentato gli altri 31.
Messaggio per tutti i ragazzi che vogliono studiare comunicazione. Verrà il giorno in cui vostra figlia vi chiederà: che lavoro fai tu papà? E quel giorno invidierete profondamente i vostri amici insegnanti, medici o carabinieri.
Ma Martina, non puoi uscire con il pantalone del pigiama. Papà, quello è rosa! Perché invece quello che indossi di che colore è? È fucsia papà. Ecco. Dovrebbe essere impedito ai mezzi daltonici come me allevare figlie femmine.
[A proposito del referendum contro il finanziamento pubblico delle scuole private]Non c’è posto sull’autobus? Non ti piacciono? Sono scomodi? Sono poco efficienti? Non vuoi condividerli con persone diverse da te? Bene. Chiama un taxi e pagatelo, non ho nulla in contrario se usi un mezzo privato e te lo finanzi tu. E perché mai allora dovrei pagare io per la tua scuola privata?
“Papà, credo che essere grossi aiuti a tirare pugni forti”. Martina alle prese con la delusione di essere stata sopraffatta da una compagna di scuola materna anagraficamente più giovane ma evidentemente ben piazzata,
Sono sempre più intimamente convinto che prima dell’homo erectus venne la mulier erecta che si mise in piedi per raggiungere più agevolmente i giocattoli della sorella
“Papà hai i capelli bianchi” “Eh, Martina, mi state facendo diventare vecchio” “Non preoccuparti papà, più diventiamo grandi noi bimbe meno serve il papà”