Mentre i nostri ritmi, il nostro stile di vita, il nostro umore e anche la nostra salute sono fracassati da pianificazioni, progetti, scadenze (dead line, dicono gli inglesi, e in effetti qualcosa di mortale in tutto ciò c’è) c’è una campionessa dello sci, Isolde Kostner, che rinuncia ad un appuntamento fondamentale per un atleta come le Olimpiadi (per giunta da disputarsi in casa, a Torino) perché è incinta.
Ci sono una serie di appunti da fare, ovviamente: la Kostner due anni fa ha avuto un infortunio abbastanza grave che l’ha segnata (non si riesce più ad andare fortissimo quando si è persa l’incoscienza dei campioni). Non era in forma strepitosa anche prima dell’Olimpiade e forse non avrebbe raccolto granché. Il ritiro l’aveva già annunciato, solo l’ha anticipato.
Però, a costo di voler risultare forzatamente romantici, resta il fatto che questa donna ha saputo rinunciare a qualcosa per diventare mamma. Un bell’esempio e una boccata d’ossigeno per un argomento in cui da tempo si parla solo in termini di zigoti e provette.
Resta l’amara considerazione che una campionessa pluripremiata può tranquillamente mettere in secondo piano la carriera e ritirarsi per fare la mamma; ma quante donne (meglio sarebbe dire quante famiglie) oggi sono nella condizione di potersi permettere questa scelta?